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17 Giu 2021

Well-being aziendale: per una filosofia aziendale della cura

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In Europa se ne parla già da tempo e sono presenti forme di sostegno ai lavoratori. In Italia questo principio è ancora poco conosciuto, ma sono molte le aree dell’organizzazione interessate al tema, come l’area risorse umane, l’area salute e sicurezza, l’area innovazione. Deloitte, ad esempio, nota società di consulenza e revisione presente in tutto il mondo, ha introdotto il Well-being Index, un indice in grado di misurare e comprendere lo stato di benessere delle organizzazioni e definire le azioni prioritarie da adottare in questa direzione.

Ma cos’è il Well-being aziendale?

Per Weel-being aziendale, o benessere organizzativo si intendono tutte quelle soluzioni che consentono al personale di vivere bene la permanenza in azienda, avere rapporti sereni e positivi con i colleghi e i superiori, lavorare senza eccessivo stress e rendere al meglio.

Spesso manager e datori di lavoro, dimenticano che il benessere del personale è fondamentale per poter lavorare nel modo giusto. Se un dipendente non è sereno e non è motivato, farà il suo lavoro e a fine giornata se ne andrà senza preoccuparsi dell’evoluzione dell’azienda per cui lavora. È chiaro che un’azienda che ha un organico del genere non sarà in grado di passare al livello successivo.

Oggi, per un’azienda che implementa iniziative di Well-bening sono previsti finanziamenti e vantaggi fiscali.

Perché conviene adottare misure di benessere organizzativo?

Per il dipendente, il principale vantaggio del welfare aziendale fa sì che il valore dei beni e dei servizi ricevuti nell’ambito del piano offerto dal datore di lavoro non faccia reddito, dunque sia totalmente detassato: non si cumula con l’imponibile Irpef, né con il reddito su cui vengono calcolati i contributi previdenziali.

I principali benefit che l’azienda può offrire ai dipendenti riguardano:

  • Rimborso delle spese sanitarie del dipendente e convenzioni con strutture private;
  • Assicurazioni sul rischio di non autosufficienza e malattia grave;
  • Buoni per il pagamento di babysitter;
  • Pagamento della retta dell’asilo, tasse universitarie, libri di testo per la scuola;
  • Formazione professionale e personale dei lavoratori;
  • Servizi legati allo sport, alla cura della persona, alla cultura e ai viaggi;
  • Buoni acquisto per la spesa e buoni carburante.

Queste misure, oltre ai vantaggi fiscali, si traducono in un aumento della brand reputation dell’azienda, in maggiori risultati operativi e in una crescita della fidelizzazione dei dipendenti.