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5 Ago 2020

Formazione in Aula o a Distanza?

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Webinar, conference calls, Zoom, Meet, Teams, nell’ultimo periodo gli incontri a distanza hanno smesso di essere prerogativa dell’ufficio ambizioso che guarda all’internazionale e sono diventati un’esigenza dettata da un’emergenza sanitaria. In questo contesto, la formazione in aula sta cambiando; usando un gioco di parole, si può dire che sta cambiando tanto nella forma quanto nell’azione.

Ma quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questo cambio di paradigma?

I pro della formazione in aula sono dati dal fatto che i contenuti restano disponibili a lungo, anche offline, grazie alla possibilità di registrare le lezioni. La stessa comodità del seguire i corsi da casa o dal proprio ufficio non va sottovalutata.

È altrettanto vero che la maggior parte delle persone preferisce l’incontro fisico in aula, dove non c’è il rischio che la connessione s’interrompa improvvisamente e dove sia possibile una relazione diretta con il docente. Le persone amano questo tipo di formazione, anche come pausa dallo stress del lavoro quotidiano e la modalità in presenza permette la possibilità di socializzare e fare nuovi incontri.

Per molte persone, formatori e discenti, il primo contatto con il digitale è stato traumatico, ma la necessità indotta dall’emergenza sanitaria ha aperto delle strade interessanti per chi si occupa di formazione, portando gli addetti ai lavori a interrogarsi sull’acquisizione di un mindset digitale e di sfruttarne le potenzialità rispetto all’aula.

Il futuro si fa sempre più un luogo ibrido, dove la contaminazione delle diverse abilità, strumenti e risorse diventa pertanto necessaria.

Ovviamente registrare le lezioni può rappresentare un problema, perché un’azienda cliente, con costi irrisori, può far vendere in un secondo momento la stessa lezione a centinaia di dipendenti.

L’ideale è pertanto quello di miscelare apprendimento online, che permette di risparmiare sui costi d’aula, di garantire maggiore sicurezza e di approcciare metodi nuovi, come la gamification (ossia applicare regole, meccanismi e principi tipici degli ambienti di gioco all’interno di un’esperienza formativa), con incontri dal vivo, lavorando sulla interazione on demand e dove sia possibile creare dei percorsi personalizzati.

 La domanda: la formazione futura sarà meno docenza dalla cattedra e assomiglierà più a un percorso?

La sfida: è tecnologica, ma non solo, riguarderà in prima battuta la modalità di relazione.

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