Smart Working: lavorare ai tempi del Corona Virus

6 Apr 2020

Smart Working, lavorare ai tempi del Corona Virus

Oggi sentiamo tutti costantemente parlare di smart working, tuttavia si tratta di una situazione relativamente nuova, almeno in termini tanto estesi, e “costretta” dal momento che stiamo vivendo. Se apriamo qualsiasi social, siamo subissati da post e aggiornamenti sullo smart working, ma spesso il concetto rimane avvolto dalla nebbia, sovrapposto a pratiche per certi versi simili come il telelavoro e il lavoro da remoto che in realtà non coincidono affatto con lo smart working.

Partiamo dunque da una definizione:

Lo smart working, detto anche lavoro agile, è una metodologia organizzativa fondata sulla flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare per il lavoro, laddove diventano prioritari i risultati e il loro raggiungimento.

Questo approccio rompe i paradigmi legati a idee obsolete come “timbrare il cartellino” o “andare al lavoro” e si orienta verso il vero scopo dell’attività lavorativa, cioè la produzione di risultati e il raggiungimento di obiettivi.

La recente emergenza legata al Corona Virus ha accentuato, una volta di più, il fenomeno; lo smart working è un modello organizzativo in grado di portare notevoli vantaggi alle organizzazioni che lo adottano sia in termini di welfare e qualità della vita del lavoratore, sia dal punto di vista responsabilizzazione del singolo nei confronti delle mansioni da svolgere.

Dalla teoria passiamo ora alla pratica. È bene chiedersi allora se le nostre aziende stiano considerando tutti gli elementi fondamentali nel modello di smart working. Ogni progetto di smart working, infatti, per avere successo, richiede di considerare contemporaneamente competenze diverse in azienda e di agire in modo sistemico per quanto riguarda le tecnologie, le competenze e anche la cultura. Andiamo ad analizzare questi tre punti:

Le tecnologie dello smart working

Prima di dare il via a qualsiasi iniziativa di smart working, dobbiamo analizzare la dotazione tecnologica disponibile per comprendere la fattibilità concreta del progetto. A volte diamo questo elemento quasi per scontato, senza considerare davvero che il digitale consente di ampliare e rendere virtuale lo spazio di lavoro, creando un digital workplace in cui comunicazione, collaborazione e socializzazione sono indipendenti da orari e luoghi di lavoro. 

Senza i giusti strumenti il progetto di smart working non potrà nemmeno partire!

Le Competenze per il lavoro agile

La tecnologia è fondamentale, ma altresì lo è la capacità del nostro team di utilizzarla al meglio, con un metodo comune e ben definito al fine di creare omogeneità nelle modalità di lavoro. Essere preparati non basta, bisogna essere organizzati, altrimenti anziché beneficiare del lavoro agile trasformeremmo il nostro progetto in un labirinto di trappole che involontariamente diventerà ogni giorno più fitto!

La Cultura Smart

Molti hanno iniziato l’avventura dello smart working, senza però rendersi conto di star vivendo più che altro un’illusione perché, come detto nel punto precedente, non è sufficiente lavorare da casa per dire di aver attivato una metodologia di lavoro smart, bensì è necessario organizzare l’azienda in quella direzione, creare processi e iter chiari, semplici e omogenei. Se non lo facciamo avremo solo spostato il lavoro dall’ufficio a casa.